Arte e creatività per ambienti rinnovati

L’intervento di ristrutturazione di tipo conservativo ha mantenuto le marmette del 1960, anno di costruzione dello stabile, ma ha eliminato gran parte delle partizioni creando uno spazio fluido e luminoso interrotto solo dalla porta in alluminio di Rimadesio a tutta altezza. L’arredamento disinvoltamente informale è stato valorizzato da alcune opere d’arte di giovani artisti della scena romana: quadro rosso è di Cristiano Quagliozzi, mentre le statue di bronzo sono opera della scultrice iraniana Neda Shafiee Moghaddam. Gli oggetti di design, che rielaborano oggetti d’uso comune in forma nuova, sono ideati da artisti contemporanei per ArtWO e prodotti dai detenuti del carcere di Rebibbia di Roma: il piatto, realizzato con catena di bicicletta è di Stefano Canto, le poltrone nate dal riutilizzo di sellini da bicicletta sono di Carlo De Meo e il lampadario creato con con tubo di rame e rubinetti sono di Yonel Hidalgo Perez.
Fotografie di Andrea Attardi

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Tagli di luce

L’ingresso rappresenta il biglietto da visita di una casa e il punto di partenza di tutta la distribuzione planimetrica. L’idea da cui è partita la nuova distribuzione è stata quella di rompere la rigidità dello schema planimetrico preesistente e permettere una maggiore fluidità del percorso e accogliere contestualmente una parte importante della biblioteca della casa. A questo scopo la scelta delle porte Spin di Giuseppe Bavuso per Rimadesio a tutta altezza hanno creato una quinta scenografica fatta di aperture di luce, colori e trasparenza. Il colore deciso delle pareti delle camere, catturato e riflesso dalla superficie opalina del vetro delle porte, rende l’atmosfera dell’ambiente più calda e ammorbidisce il rigore razionalista dello stile “minimal” voluto dall’architetto. Sulla colonna che accoglie e divide l’ingresso, è stato collocato un inusuale portaoggetti fatto da pale di neve creato dall’artista Carlo De Meo per Artwo che dagli anni 90, continua a rielaborare oggetti comuni trasformandoli in oggetti visionari.

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